poche cose desidero ora.
vorrei che tu davvero arrivassi.
A passi veloci e silenti. giungessi di soppiatto.
di colpo mi sorprendessi, mi cogliessi impreparata e imbarazzata, coi capelli spettinati.
che abbattessi i recinti di sabbia
ed espugnassi la ragione dalla torre di controllo
vorrei che devastassi questo inutile congegno quotidiano. radilo al suolo. non ne ho bisogno.
vorrei arrivare a toccarmi il volto con la tua mano. e non saperlo.
vorrei che non avessi ritegno, nè timore. nell'invadermi, con le armi più possenti.
Sono qua per perdere. per cadere in terra davanti all'impeto che mi travolgerà
nel momento in cui davvero la mia mano cesserà d'esser fredda in dicembre,
e la gente per strada d'istinto odierà quella spudorata felicità.