Architrave nascosta pure tu
hai il tuo cubo di niente
un pezzo mancante,
nell'ombra è retina celeste.
Il salvagente porta in realtà
cadaveri d'annegati
o pennuti disciolti
in morte sotto la pioggia.
Ma dal cimitero cresce
un'aureola lucente
esplodendo come un pavone,
e io rido giù per terra
con la bocca piena
sbuffante di pane secco.
Giochi di altalene di vento
mi portano al sogno i tuoi capelli,
le tue spalle magre
mi vedono chino sul tuo viso,
gli occhi bagnati
a riflettere le stelle nei tuoi,
i tuoi ai miei le ritornano:
sono meteore,
lacrime che cadono
sulla terra umida d'argilla,
sull'erba di plastica vergine.