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Signore dio mare

Il sole cuocerà fino a bruciare le carni,
ma troverò forza d'imbracciarti contro le armi.
Quello scoglio di lama sarà la mia meta,
plasmerò il corpo e il respiro come fossero creta.
Pur di traversarti, come freccia fende l'aria,
mi trasformerò in orca, delfino od otaria.
Nell'acqua, sia limpida o sabbiosa, perderò il mio peso,
al ritorno cadrò sul lido stanco sì, ma illeso.
Allora ti avrò sconfitto signore dio mare,
però prima è meglio che impari a nuotare!

 

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Luciana Torriti il 16/01/2015 13:49
    Mi è piaciuta e mi ha messo allegria ti dico brava

5 commenti:

  • nunzia viola il 11/12/2010 15:57
    grazie ignazio, ma sono solo alle prime armi... sarà la solita fortuna del pivello!!!
  • Aedo il 11/12/2010 11:58
    Ho scoperto in te una poetessa raffinata, ma soprattutto una persona dalla profonda sensibilità. E l'ironica chiusa è veramente originale e serve a rompere il ritmo provocatorio dei versi precedenti. Complimenti!
    Ignazio
  • Simone Scienza il 09/12/2010 16:29
    Ecco al volo un sometto
    ed una rima in rigo metto
    in sfiga al Dio mare
    un po' burbero ma si fa a.. mare

    Brava Nunzia
    mi pro... nunzio a tuo favore
    me lo dice il cuore
  • Giusy Lupi il 08/12/2010 12:09
    Molto simpatica... La fine è deliziosa e mette allegria.
    Buona giornata. Giusy
  • Giacomo Scimonelli il 07/12/2010 15:40
    bella... brava... particolare ma piaciuta

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