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La festa del mondo

Fuori è festa, ma chi se ne importa?
In un posto dove non sei accettato per ciò che sei,
Non può esistere festa a cui puoi partecipare.
L'allegria dei pochi amici che ti rimangono
È la miglior festa che potessi desiderare.
Preferisco star solo, io, la mia musica e la mia sigaretta
La stanza vuota in cui vivo è la miglior festa che potessi avere.
La cura a ciò non esiste, finchè non saranno tutti malati
Di niente, di diversità, di pazzia.
In fondo se non c'è nessuno che ti guarda
Senza provar ribrezzo, senza essere curioso,
Senza odiarti per alcun motivo,
Non sarebbe un mondo perfetto?
Un mondo in cui vige il rispetto,
Un mondo in cui ciascuno è uguale agli altri
Un mondo che non esiste.
Ma la perfezione, unica forza che spinge il mondo
Non è altro che mera illusione.
Perciò son qui, a sentir gli altri far festa.

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 18/08/2011 16:24
    In sintonia con le mie corde esistenziali, non sai quanto, caro Michele. A volte sembra proprio di sentirsi dei disappartenenti, degli sradicati, forse saremmo dovuti esistere in un altro tempo o spazio.. Mi è piaciuta: niente fronzoli, solo la verità cruda, bravo!