Figlio di un Dio imperfetto
da bisturi artefatto.
Ostenti,
ai tuoi mille amanti,
rigoglioso seno
e pube piatto.
Celi
l'animo tuo
con maschere ridenti,
parrucche e ciglia finte
per gabbare i santi.
Nel novero dei preti
sei figlio del maligno,
viziosi,
sempre tanti,
nutrono il tuo lamento.
Sogni un'azzurro principe
e pupi da svezzare,
hai fiumi d'amore dentro,
non sai a chi donare.
La notte copre gli inganni,
le remore,
gli affanni;
l'alba svela l'arcano.
Specchio angosciante,
riflette con crudeltà
la tua diversità.