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A Mattia

Come il vento scuote le punte dei cipressi
E come le nuvole si spostan nel cielo
Ora lui corre, innocente, incosciente
Nel campo.
L'erba, le spighe, le fronde, concerto diretto dall'aria
Sono la melodia del suo incedere giocoso
E sprezzante del futuro.
Sarebbe strano tornar bambino,
Sollevarsi dalle responsabilità del vivere,
Dell'impossibilità di esprimer con la bocca
Ciò che esprimi con gli occhi.
E intanto si ferma,
Incantato dal silenzio del mio sguardo
Che lo osserva da tempo.
Sembra ritornato alla realtà,
Ma anche io voglio perdermi ancora un po'
E gli sorrido.
Come se niente fosse, torna a volteggiare leggero come l'aria
E noncurante come il vento.

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 18/08/2011 16:21
    È una bellissima poesia, davvero.. Trovo non sia facile esprimersi con tale schiettezza e limpidità su un tema come la spensieratezza dei bambini, bella!
  • Giusy Lupi il 11/12/2010 14:46
    Piaciuta molto, la tua dedica.
    Ciao alla prossima. Giusy
  • Michele Di Stasi il 08/12/2010 23:19
    purtroppo nonostante sia ancora molto giovane,è anche il mio desiderio.
  • Anonimo il 08/12/2010 18:12
    Ritrovarmi bambino è il mio sogno continuo, anzi non mi sono mai distaccato da questa dimensione. Io vivo il futuro proiettato nel passato, però il raffronto tra le due realtà mi fa apprezzare quel poco che ho e mi consente di vivere sereno. Condivisa.

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