Fittamente i piedi vanno
oltre il tardo affronto di una salita
larga e spopolata
su un principio d'inabitato vento
che pure sfronda le terrazze
- e la mia -
a mezz'aria sul paesaggio.
Col suo latteo selciato,
la curva sopra il colle accompagna,
come allora,
il solitario passo verso un nodo di case
di antica radice
celate al sole e alle tue mani smilze.
Alta, nella sua composta asciuttezza
la nativa dimora si apre alla vista
e ad ogni indimenticato ricordo.
Qui, tra familiari sguardi
e voci di donne nei ricami pazienti,
la sconfinata persuasione
di una matura terra
-e di me-
inquieta peregrina,
dentro l'amatissimo suo abbraccio.
l'autore Maria Teresa ha riportato queste note sull'opera
Dalla silloge "... e un terrazzo per toccare il cielo".