Buio.
Il tuo cuore che sfiora il mio.
Ho sentito la tua mano
tingere di passione il mio corpo,
scaldare
la mia libido,
raggiungere il centro del mio sentire.
Senza che tu
mi abbia toccato.
Venderei la notte
per vedere
il sudore divertirsi su di te,
per sentire il pianto
della dea fatica
che tu eroico sconfiggi
con il tuo vigore.
Cancellerei il volto delle stelle
per toglierti
i vestiti e il rigore
lacerando il tessuto e il tuo Ego
a morsi e baci.
E scriverei con la lingua
il mio nome
sulle tue spalle nude,
sul tuo cuore in fiamme,
su ciò che rimane di te
dopo il mio passaggio.
E ti cavalcherei per ore
senza darti tempo
di ricordare il sapore
del tuo respiro,
togliendoti ogni voglia
di rammentarti di te
e di percepire i limiti
del tuo corpo
svincolato dal mio.
Sono io
che ti ho creato,
plasmandoti
nel fiume del mio desiderio,
disegnando i contorni
del nostro viaggio nell'estasi.
Ed è lì
che ora affoghi,
che ora affogo
annaspando come anime in gabbia,
folli
nel terrore cieco
di dover alfine riemergere.