Per antica tradizione
s'usava la vigilia di Natale
nell'aspettar il Sacro Bambino
un ceppo di quercia
bruciare nel camino.
Un bimbo, nel bosco si recò
a ricercar il ceppo
ma più del previsto s'attardò
si smarrì nel buio pesto.
Preso d'angoscia e tormento
per aver perso la via del ritorno
col cuore pieno di spavento
si rammaricava di non poter festeggiare
della Santa Notte, l'evento.
Nel bosco ormai spoglio
avevan perso gli alberi il rigoglio
difficile trovare un riparo
dal freddo proteggersi
ed avere ristoro.
Scorse il bimbo, improvvisamente
un albero alto, ancor verdeggiante
sotto di esso si riparò
stanco, ben presto s'addormentò.
L'albero, un abete, intenerito
i suoi rami abbassò
fino a quando il suolo sfiorò,
con quella calda nicchia
la morte dal bimbo allontanò.
Quando al mattino egli si svegliò
sentì in lontananza
le voci dei paesani
che, armati di speranza
erano saliti al bosco
per cercarlo.
Ben presto si riunì a loro
dalla gioia si levò un coro
e quando verso l'albero
lo sguardo volsero
di un spettacolo incredibile s'accorsero:
la neve caduta di notte
posandosi sui rami frondosi
aveva creato magici festoni
stupende decorazioni
cristalli che al primo sole
sembravan luci sfavillanti
di rilucente splendore.
Da allora, tutti gli abeti
han rami pendenti
in memoria di quell'atto d'amore
vengono addobbati ed illuminati,
simbolo del Natale son diventati.