Oh mio caro amico piumato
son molti anni che ci conosciamo
ti ho avuto in dono, da poco eri nato
ricordo il momento, spesso lo richiamo.
Al mercato allor lo zio ti prese
eri bello, vivace, sembravi felice
nonostante la gabbia in cui ti rinchiuse;
esistenza ristretta, ma che ti si addice.
Suoni e rumori hai saputo imparare,
poche parole: gridar "Ciao" e il tuo nome;
vita banale: bere e mangiare,
fischiare e cantare, chiuso in prigione.
Ora giaci merlo mio, amico fedele
la nuda terra finalmente puoi toccar;
morire così, nel Santo Natale
dove tutti son merli: non fan che bere e mangiare.
L'estremo saluto ti porta il mio cuore,
ora son triste, ma una speranza ancor porto:
che nell'azzurro del cielo tu possa volare,
io vedendoti dirò: il mio merlo è risorto!