Spero che quando tu verrai, o Signore,
la mia Stanza stia in ordine e sia profumata,
ne morirei, se Tu provassi vergogna del luogo
Santo che m'hai affidato. Non ho la fede illuminata
che desti al vecchio Simeone, né la Sapienza del Re Salomone,
ho però fame e sete del Tuo Amore che tante volte
m'ha confortato. Perdonami se qualche volta
all'ultimo posto t'ho riposto, so che più che meritar
il Tuo Spirito, son degno de tuo castigo.
A Natale vorrei che la Tua delicata Grandezza,
scendesse nelle mie cavità e m'illuminasse
come torcia che mai si spegne.