Foglia mia
staccati dai miei rami e percorri
la vita che io non vedrò mai.
Unico moto che ti rendo è la scintilla
che ebbi all'atto di veder la prima luce
ed il vento non mio né altrui,
vento immotivato, ti scioglie contro
l'alito che è sempre motivo di eterno e vita.
Non ho altro da donarti
e non ho modo di chiederti
di tornare a raccontarmi,
a descrivermi.
Solo voglio chiederti,
quando dolore piangerai
e gioia urlerai,
di farlo il più forte possibile
in modo che io,
aguzzato l'orecchio e tesa la pelle tutta,
potrò udire la lontana eco di un'emozione
e viverne almeno un attimo
per quel che è giusto,
anche se forse non lo è per niente,
non lo è più,
non più per me.