Sul comodino di questa fredda camera
un piccolo pesciolino blu mi tiene compagnia,
fissa il muro bianco
sembra anche lui aver nostalgia;
qui in questa città così lontana e così diversa
dal mio piccolo mondo,
una sensazione nasce,
non è nuova questa triste emozione,
(m'accompagna da sempre,
da quando io ricordi...)
è la solitudine, la mia amica.
Loro, le mie compagne, son di là e ridono,
si preoccupano di spettegolare sul grande fratello,
sul colore del reggiseno da abbinare al vestito,
su quando farsi le unghie
e di non scordare l'appuntamento dal parrucchiere,
prendendomi in giro
perché ho compato quello strano animaletto,
ed io che le guardo spaesata
e poi con una scusa mi ritiro nel mio letto
e piango... .
Piango perché sono confusa,
non ho mai pensato a me, penso...
non ho mai chiesto nulla, ma ho sempre dato,
e nonostante abbia sempre dato senza mai chiedere,
mi hanno sempre messo in croce,
spezzando ogni cosa che avevo di bello.
Mi guardo indietro,
ah quante volte avrei voluto scappare,
mi chiedo i perché mi sono caricata
di tante responsabilità non mie,
perché vengo sempre come punita
rovinando l'unica cosa che ora mi rimane?
Vivo per lui, perché lui mi ha ridato la vita.
E ritornando a questi pensieri confusi
che oggi mi frullano nella testa
chiedo scusa ai lettori per la troppa tristezza,
ma solo io conosco ciò che provo
nessuno ha il diritto di giudicarmi, NESSUNO!!