Ah, come vorrei che in questa notte
sovrumane onde mi stappassero
dal limbo mortale, in cui plantari
scuciti dal tempo annegano.
Ah, come vorrei che tu fossi
nel giglio profumato che la
finestra adorna, e i muti
viandanti innalzano pupille.
Ah, come vorrei che uragano
mi trasportasse oltre il vano
mi sentire nella quiete
dove l'anima comprende.
Ah, come vorrei che tu fossi
tra la galaverna che ammanta
i verdi trifogli addormentati,
e nel primo raggio di sole,
svegliandosi, lacrimano.
Quelle stille berrei, e, nel trionfo rossore,
il mio dolore come nebbia diraderebbe.
Dove sei amore?
Lontana un dollaro o nella penombra della camera?.