Fra assordanti botti, infreddolita
Cammino a testa bassa per la via
La città è in festa per un anno andato
Una campana suona e tanta gente invita
Della funzione è l'ora
Arrivo davanti a quella chiesa
Con aria smarrita e un po' furtivamente
Abbasso la maniglia del portone
So di non esser degna
Sto lì fra l'altra gente, indifferente
Cercando di passare inosservata
M'inebriano gli aromi dell'incenso e odor di cera
Misti a profumo di rose e ciclamini
Son tante le persone qui riunite
A ringraziare il Cielo questa sera
E formulare voti
"Te Deum Laudamus" cantan tutte in coro
Quel vibrare di voci unite mi scalfisce il cuore
Un nodo in gola accorcia i miei respiri
Forse anche un canto trasporta in sé l'amore...
Osservo le dorate forme e i volti degli angeli in volo
Le fiammelle tremanti
La Vergine Maria col suo Figliolo
Gli affreschi dei beati e dei santi
Dipinti sul soffitto fra lucenti stelle
Adesso anch'io davanti al bianco altare
Depongo il mio fardello di tristezza
Ma mi accorgo a un tratto che non so pregare
Cerco sguardi amici, vorrei una carezza
Vorrei speranze per il mio domani
E lacrime salate scendono dai miei occhi
Rigando le mie gote e sulle labbra
Fino a bagnare i palmi delle mani.