Tenue
negli occhi del prescelto
al capezzale dei moribondi valori
si fa tenue la luce
debole e fioca
inghiottita nel vortice
del muro del pianto
infinito
inaudito
tradito
dalle bugie di chi
cela verità di vita
dietro drappi di morte.
Non camici bianchi
non pesci rossi
ne bisce
ma pieni poteri
famelici squali
e anaconde assassine.
Donatori di morte
a chi anela la vita
costrittori di salvezza
soffocata nel trapasso
tra dolori lancinanti
a spegnere anche gli occhi
degli spettatori
impotenti
imprigionati in lacrime amare
sul fondo delle loro gole.
Cade il prescelto
come altri caduti
e come altri cadranno
mangiato dal nemico fuori
lupo travestito da agnello
più che da quello dentro
aspettando invano
risposte non date
celate
imboscate a proteggere
gli orti di siffatti pascha
coltivati a soldi e morfina.
Dove sono i frutti degli orti
seminati a ricerca?