L’APPUNTAMENTO
Carezze d’amore ci tenevano per mano.
Passeggiate al tramonto,
con sguardi di imbarazzo,
ci facevano sussultare la pazzia del dolore.
Capisci, sembra essere tornati bambini,
con la voglia di giocare.
Questo incontro da paura e ci lascia sperare,
che la notte sia consigliera di un cuore ammaliato,
da un amore disperato.
E lì dovremmo essere guerrieri in cerca di affetto,
perché la gloria che troveremo,
sarà nel rispetto,
di chi ci ha portato un domani migliore,
senza avere l’intenzione di ciò che è successo.
Avremmo tante cose da poterci raccontare,
se non fossimo presi a doverci contenere.
Siamo esseri idioti,
nella nostra disperazione,
ora che siamo da cosi tanto tempo mano per la mano.
Ci sembra un sentimento stupido e incompreso,
di quando eravamo a valle del nostro destino,
perché tutto cambia nella mente,
non si torna più indietro,
per cercar ciò che è stato.
Possiamo noi darci una mano,
ma non saremo più i teneri bambini che si tenevano per mano.
Ora capisco,
quando si entra nella banalità,
posso solo ricordare e mi struggo per questo.
Tornerei indietro,
ma la vita rincorre il tempo,
senza girarsi indietro neanche un momento.
Senza farsi del male,
si deve continuare.