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Mamma

ero supina sul mio letto, il volto costantemente rigato di lacrime, lo stomaco chiuso per giorni, settimane... il mio corpo mutava silenziosamente, il mio animo smetteva di vivere... TU eri lì, seduta a fianco a me, mi guardavi impotente, mi portavi da mangiare.. ma il piatto restava sul comodino.. e ti sentivi morire per me. Eri lì quando lui se ne andò, lasciandomi come si lascia un sacco di spazzatura per strada.. eri lì che ti svuotavi insieme a me.. E il mio dolore si aggiungeva alla mia incapacità di evitarti quella vista pietosa, di tua figlia che non riusciva a reagire, a riprendere le redini della sua esistenza. Eri lì e assorbivi la mia sofferenza. Tu sei sempre rimasta lì a raccogliermi, a tenermi per mano, a rimettermi in piedi, piano piano.. ed oggi che sono una Donna, oggi che ho forza e dolcezza e ironia per gli scherzi della vita, oggi, ringrazio Dio per avermi dato te e per rendermi, giorno dopo giorno, sempre più simile a te. Mi hai dato la vita e non una volta sola...

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 06/03/2013 08:14
    Una poesia sulla maternità... dal punto di vista della figlia. Chissà cos'era successo in quel letto di dolore... Drammatica, fa sentire bene le emozioni delle due donne. Molto bella

1 commenti:

  • Raffaele Arena il 17/08/2011 00:35
    Drammatcamente emozionante... lacerante. Brava e avnti!!!

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