Altari di sconcerto s'innalzano
davanti alla schiettezza della luce
a supplicar conoscenza
Conche d'amore smerlate
in attesa di un prato
dal niente fiorito
sentimento lordato dall'odio
affidato ai pugni chiusi
di un regista malato
all'imposto cibo scaduto
stomaco si rivolta
roteando vuoto
l'ultimo bicchiere miele fresco
avrà la faccia tosta
di esplodere nel lavandino
Saranno gemiti dannosi
alle cicatrici scucite
-di quelle come me-