Al viaggio verticale
avvalorante
preferisco
il luminoso e lento tratto
di gasteropode
priva d'albergo e spiralico calcaree
nudità esposta
alle intemperie
La forza bruta di quel capello
ha sollevato sabbia al mio deserto
procacità di scoglio e lama d'onda
dietro l'oblò di sguardi obliqui
ora sciaborda
Lasciarmi pendere da gocce di un aroma
che l'istinto primario rifrange
che se da Atlantide o Saturno
son tornata
ritroverò la muta confiscata
So che sei in viaggio
nella mia direzione
e ti vedrò spuntare
porpora tra i sassi
o in bilico sulla punta
della lingua
quando saprò quale sarà
stavolta
il nome che dovrò
contare