Respira. Dal petto un sordo vagito
O un gemito le fa aprire gli occhi
Stanchi, ribelli, fulgidi di illusioni
Che già sembrano perdute
Ma non ancora nate.
Mai dimenticate.
Piange. E gronda di lacrime il cuore
E gli occhi rimangono asciutti.
Quando si soffre, è meglio non far confusione.
Risponde. All'urlo d'un santo passato.
Carezza. L'affetto d'un bacio non vero.
S'inchina. Al sonno d'un fiore malato.
E canta. D'un canto che sembra sincero.
Ogni male è nato per forza
Perché nulla lo poteva evitare
Quando una vecchia illusione si smorza
Più forte bisogna sognare.
E per ognuno che dice di un futuro da amare
È ora di spendere un sorriso
Che non sia solo un gioco, che dia una
Speranza al senso
D'ogni azione, al tuo parlare
Al tuo viso.