Straziante urlo d'abominio
mio ricordo,
come pelle staccata corteccia,
diniego in grige lacrime a piombo,
umido souvenir di giochi nudi
rotolar sì in sangue di regali divini
a specchio su bianchi sorrisi,
lisi intrisi
i visi di noi di... visi.
Ed ora è un silenzio conforto
timida carezza,
a sagomar in un forse
mio nuovo cuore.