Un giorno lasciai, tutto
grano giallo
pascoli verdi
alba chiara
casetta in campagna
bulbi di fiore.
Arcobaleno?
Addio.
Lascio spazio alla grigia città:
al corvino asfalto
alle pozzanghere sporche
al cielo nero
all'appartamento vicino alla stazione
alla merda di cane per strada
ai piccioni e alle tortore che, sporcano, fastidiosamente, la macchina.
Son costretta a "lasciare" anche te.
Devo.
Tu ormai non sei più mio.
Alberi verde smeraldo
come i tuoi occhi.
Piume di merlo pece
come i tuoi capelli.
Rocce dure e forti
come il tuo petto scolpito.
Tutto di quell'ambiente mi ricorda te.
Scappo!
Tronchi d'albero spezzati
ricordano, il rumore, del mio cuore infranto.
Siamo soli?
Preghiamo.
Non lasciatemi sola.
Pregate per me.
Pregate per lui.
Soprattutto, per lui
Aiutatemi.
Vi imploro.
Son dovuta, andar via
ho dovuto lasciar perdere, tutto.
Perchè ormai, tu, non eri, più
mio.
Ormai appartieni alla terra, a quella terra.
La tua vita
schiacciata
da un trattore.
Lacrime.
Gote rigate.
Addio.