Mi inchino al tuo cospetto mio nobile re. Io, umile servitrice, attendo in silenzio un tuo cenno. Mi guardi con i tuoi immensi occhi, taci con le parole, e mi parli con il tuo sguardo. Mi sorridi e ti prendi gioco di me, sai quanto sia vulnerabile difronte al tuo sorriso. Lo sai quanto desiderio ho di sfiorare quella labbra, di sentirne il sapore. Vorrei affondare il mio viso nel tuo petto, respirare il tuo odore e riempirmi di esso fino a saziarmi. È tutto sbaglaito questo mio volerti a tutti i costi, infondo è solo un desiderio carnale. Mi sento debole e fragile davanti a te, voglio lottare per mandarti via, ma tu ti sei preso tutto di me, ogni centimetro del mio corpo è tuo. Sei dentro la pelle, hai scavato in essa lasciando solchi incolmabili. Solo tu puoi riempire questi vuoti, solo tu puoi liberarmi da te. Non ti ho cercato, sei tu che hai cercato me. Dal nulla sei arrivato e dal nulla vorrei andassi via.. Ma come si fare a lasciare andare via qualcosa che dà libertà all'anima? Che ti da gioia, che ti rende unica, che ti fa sentire la vita scorrere dentro?