Varcato il portone di casa
fuoriesco in silenzio
i miei piedi si rincorrono,
uno supera l'altro
in passi meccanici e veloci.
Vedo la strada scorrere
come lo sfondo di un film
girato nel chiuso di uno studio cinematografico
col protagonista che si affanna far finta di correre felice.
Chissà cosa pensa di me spettatore,
fermo la mia vita lì
davanti ad una storia che so essere falsa
inchiodandomi al muro, per espormi
al ridicolo, senza ritegno
per chi mi guarda.
Chi ha scritto il copione
sapeva di essere spettatore a sua volta
immagine riflessa da uno specchio
che rompo
ogni volta che vivo.