Ricordi?
Quella, volta io te
sotto il cedro.
I tuoi capelli fili di notte
si confondevano col colore del cielo serale.
Le tue forti braccia mi avvolgevano in un turbinio di emozioni verde foglia
Il mio viso, innocente di rossa passione
ti guardava trepidante di felicità e magia di fieno.
E tu.
Mi baciasti sulle labbra.
E io.
Felice, innocente, impaurita
mi fermai, per pregare.
Non volevo, Dio, lontano da me nella, prima volta
che mi concedevo all'uomo.
Ricordi?
Un po' stupito, mi guardasti
coi tuoi occhi, azzurro mare salato in tempesta
che trasmettevano, tenerezza rubina
e con verdeggiante, stupore, mi abbracciasti.
Forse intenerito, forse colpito
come un soldato, in una guerra.
Ma si.
Quella volta ti stupii
o fiore mio.
Ci stupimmo entrambi.
Ma pregasti anche tu.
Pregammo insieme.
Per me.
Per te.
Per noi.
E poi ci amammo follemente tutta la notte.
Come fanno i cerbiatti clandestini
i gatti urlanti
le lepri fulminee
le api pungenti
i sorci curiosi
le tigri scottanti
gli scoiattoli veloci
le linci osservanti
gli ippopotami umidi
i lemuri birbanti
le tartarughe timide
gli scarabei giocanti.
O più semplicemente noi due amanti.