poesie » Poesia sull'amore non corrisposto » A Lei
A Lei
Chiederete perchè lasci un messaggio
e non Vi renda di persona omaggio:
è da sempre che mi manca coraggio
e so che'l desir resterà miraggio.
Non Vi dono come si convien una rosa
'ché non mi par un'importante cosa,
è un simbolo destinato a colmare
vuoto di chi non sa chi ama esaltare.
L'unico dono per Voi è questo elogio,
spero che di buon cuore lo accettiate
e per quel che è e non di chi è lo apprezziate,
se no mi fareste diventar mogio.
Rimango ammaliato dal suo sorriso
che sorge come'l sol all'improvviso
a rasserenare un dì tristo e griso,
per non parlare poi del suo bel viso.
Questo è stupendo, tenero, grazioso;
su d'esso spiccan due labbra carnose
che son più belle di gemme preziose.
FarLa piangere sarebbe oltraggioso.
Si, Lei che con gentilezza è tutt'uno,
Lei che non da dispiaceri a nessuno,
se non ignorando l'amor d'ognuno,
non dovrebbe mai soffrir per alcuno.
Le sue gambe son sentieri sinuosi,
son osservate da tanti curiosi.
In molti mostran la propria stoltezza
e fanno complimenti con rudezza.
Madama apprezza e seppur vi sia avvezza
ringrazia esprimendo lor contentezza.
Pochi però colgon che sua bellezza
è un sintomo d'interna purezza.
Il Suo sen non è molto prosperoso
ma appare all'occhio lo stesso grazioso,
perchè dimensioni non contan nulla
ricevendo grazia sin dalla culla.
Compensano la mancanza del petto
soffici glutei di natur maestosa.
Lo sguardo poso sul seder perfetto
dio, com'è nel punto giusto formosa!
Son attratto dal Suo sguardo intrigante,
La fisso e non La lascio un istante.
I Suoi occhi incontran i miei un secondo:
l'istante è eternità, si ferma'l mondo,
E solo per rispetto e timidezza
il magnifico legame si spezza,
per non far scoprire il mio sentimento
che da Lei non sarebbe ben accetto.
Paion normalmente teneri e attraenti
ma pure accesi gli occhi Suoi splendenti.
Mostrano anche oltre gli occhiali e le lenti
dell'animo suo le componenti.
La Sua voce è pe' l'orecchie carezza,
a tutti fa svanir ogni tristezza.
La tenera risata è pura gioia
a sentirla mai nessuno s'annoia.
Se poi ci delizia con il Suo canto
non posso proprio rimaner affranto.
Natur mai un più puro ne conobbe
che quel d'una sirena sembrerebbe.
I capelli paion al tatto di seta,
la rossa chioma dorata diventa
se per caso'l sol s'affaccia a baciarLa
rendendoLa se possibil più bella.
Non avrebbe mai bisogno di trucchi,
poichè Sua natural bellezza certo
non può esser migliorata con ritocchi,
essendo divina, come ho scoperto.
Qualità non posson esser contate,
né ricordate, son troppe, l'ha tutte.
GlieLe diede un tempo madre natura
quel giorno in cui nacque questa dea in terra.
Lei per tutti amica e consolatrice,
Lei tanto bella quanto intelligente,
non s'atteggia da famosa attrice:
per questo spicca tra la comun gente.
Quando vuole sa esser un peperino.
Duri commenti e battute pungenti:
ecco che cosa aspetta il poverino
che osa contro Lei digrignar i denti.
Certi giorni che sia diversa sembra,
un lieve tiepor passa per le membra.
Non v'è, sian capelli, umor, volto o abiti
ragion tale che me ne capaciti.
Ma fatto sta che un qualcosa di special
s'è impadronito di Sua parte carnal
e, non sapendo a cosa dovuto sia,
chiudo gli occhi e vorrei solo fosse mia.
Ripresomi dallo sbalordimento
ecco, compio il giusto ragionamento:
ha coperto occhi, ragione ingannato,
quell'amor che ormai m'ha il corpo occupato.
Così per or, lungamente L'ammiro,
quasi mi vien a mancar il respiro.
Aria e sogni riporta un sospiro,
così il cuore si nutre e prende in giro.
Appena Lei bella appar sulla porta
La fisso, capisco che se n'è accorta.
Sorrido e timido porgo il saluto,
ricambia, ma uno strano effetto ha avuto
Sull'angelo la mia contemplazione,
mi guarda, è assorta, pensa all'accaduto
ho paura di non esser stato cauto,
Le parlan, dimentica la questione.
Mi rendo conto della mia fortuna,
che se completerà il ragionamento
un giorno, vedrà che in ogni momento
del mio amor v'è prova, quantomeno una.
È pensierosa duran la lezione,
È triste, mi sal un po' l'apprensione.
Qualcun Le dice: " Non pensar al tuo amor!"
poche parol rialimentan il dolor.
Ah quanto tocca soffrir a me lasso
quando La sento parlar del Suo amato.
Il moral ho in quei momenti assai basso:
perchè non posso esser io'l fortunato?
Per accompagnarla cambio tragitto,
pochi momenti ma mi sento legger:
allontano da me ogni cattivo pensier
seppur sia ben presto di nuovo afflitto.
Rimpiango la compagnia del cammino
perduta, e con essa il benessere
che mi dà Colei che sola può essere
al tempo luce e ombra del mio destino.
Vi sono poi lunghi periodi di distacco,
il mio cuore si sente sotto scacco,
e solo la celestiale visione
potrebbe far sparire il magone.
Aspetto ansioso un incontro fortuito,
questo per settimane, senza esito,
fino a che la logica mente non si convince
convenga aspettar il rientro infelice.
Mi consolo in questi tristi momenti
con il Suo sorriso e gli occhi lucenti.
Bisogna del ricordo m'accontenti
ma è il sol modo per placare i lamenti.
Purtroppo si solleva una questione,
nulla può salvarmi da depressione,
che se non La vedrò più fra qualche anno
potrebbe venirmi un moral malanno.
A volte omi fantastican su donne.
Lei non v'è mai in sogni miei, bench'abbia onne
qualità; non è solo passion normal
è ben più che semplice attrazion carnal,
È un'adulazione che non cesserà
neanche quando un'altra donna mi vorrà.
Mi chiedo quando verrà quel momento,
solo nel buio mi scappa un lamento.
Aspiro ad una tenera amicizia
in modo da goder della sua grazia.
Gentilezza e aiuto in scolar fatica,
così diventa pian piano mia amica.
È consolazione sua vicinanza,
per questo sento da dentro baldanza.
Lei non sa cosa provo al suo cospetto
oppur tace per non ferirmi al petto.
Ho sviluppato una certa gelosia,
Per motivi banali provo invidia.
Quando vedo qualcuno in sua compagnia
Mi struggo, che fossi io al suo posto vorria.
Può capitare che abbia dei problemi:
tristezza e rabbia se ne impadroniscon.
Cerco allor di portarLe consolazion:
non riesco e non posso che affliggermi.
Fortuna che riesce a tranquillizzarSi
in fretta e svanisce dolor per cui arsi;
è innaturale vederla scura in volto,
Lei che abituata a gioire è assai molto.
Quando son io invece ad esser depresso
è Lei a consolarmi con tenerezza
e un'ineffabile moral carezza.
Non può guarir mio profondo complesso
Ma com davanti a Lei che mi sorride
posso pensar a quel che'l cor m'uccide?
E un bel paradosso questo dell'amor
che mi salva di continuo dall'orror,
Che chi è del mal seppur in parte causa
ne sia al tempo stesso anche il rimedio.
Così mi consola e, cosa assai astrusa,
mi porta all'immeritato famedio.
Succede che mi perda in Sue fattezze
tanto da scordar mie nefandezze.
DirLe vorrei qual ha su di me effetto
ma poi mi riprendo e cambio progetto.
Perchè non faccio la dichiarazione?
La bella e la bestia è un'animazione,
Cyrano de Bergerac solo teatro,
nella realtà accade davver tutt'altro.
Ma a distogliermi in primis dal progetto
è un timor, più un presentimento:
aumenterebbe ancor di più'l tormento
se provasse per me total rigetto.
Credo che tal sarebbe la situazione
se Le rivelassi la mia aspirazione.
Equivalrebbe alla dannazione
perder quel poco di con Lei interazione.
Natura fu si crudel con me:perchè?
La faccia è tal che nessuno la vorrebbe.
E un po' di consolazion il fatto che
il caratterr risentito ne avrebbe.
Ma è proprio a causa di madre natura
se con Lei non posso tentar ventura.
Ogni giorno esprimo tristezza e rabbia
senza che nessun mai saputo l'abbia.
A tanto splendore non potrò ambir
poiché sarebbe degna solo d'un sir.
A me non rimangon che tanti desir
che certo'l tempo non farà svanir.
Non la stringerò mai tra le mie braccia,
non accarezzerò la dolce faccia,
non le sussurrerò dolci parole,
guardando con Lei tramontare'l sole.
C'è altro oltre al visetto e al corpo perfetto,
sarei uno stolto a dir che è un amoretto.
Ce ne son molte d'altrettanto belle
ma non mi portan a vedere le stelle.
L'ho appreso forse prematuramente:
bellezza non può esser sola esauriente,
è il condimento d'una gran portata
con divina attenzione preparata.
Non posson secondari ingredienti
far di letame piatti succulenti,
ma avvien com con Lei che prelibatezza
sia anche condita con raffinatezza.
Questo perchè si proietta all'esterno
la purezza che è propria dell'eterno.
Così nutre il cor Sua parvenza
ma è'l Suo animo a far la differenza.
Se'l viso delle donne riflettesse
non l'ingannevole corpo ma il cuore
sfigurate sarebber molte d'esse
che son considerate oggi splendore.
Per altre nuova considerazione,
sarebbe una vera rivoluzione.
In questa immaginifica vicenda
chi diventerebbe bella, chi orrenda.
Solamente una rimarrebbe come
prima con la Sua bellezza che stende,
perchè è pietra che d'ogni luce splende:
sapete chi intendo ma non Suo nome.
Amanti stilnovisti e sommo poeta,
sol ora comprendo la vostra afflizione:
vi rendevan la vita tormentata,
mi sento nella stessa condizione.
Sono perdutamente pazzo di Lei,
la poesia mostra quanto La vorrei.
Per amore La vedo ancor più perfetta
da quando un dì mi colpì come saetta.
Mi ricordo il magico prim'incontro.
Era una mattinata settembrina,
entrò in classe e mi si sedè vicina:
sentii un brivido percorrermi dentro.
Mi prese dunque quel di con la lenza,
mi lasciai pescar senza diffidenza.
L'esca erano il Suo immenso splendore
e ovviamente Sua bellezza interiore.
L'aquario dell'amor è mia prigionia,
la più dolce e gradevole che ci sia,
perchè non è niente il dolor provato
rispetto a speranza d'un dolce fato,
D'un futuro che insieme a Lei mi veda
sebbene sia impossibile succeda:
sarò anche del mio destino artefice,
ma lo so d'uno più umile e semplice.
Un altro avrà l'onore e il privilegio
di con Lei sua vita condividere.
Posso solo sperare per Lei sia egregio
e che felice La sappia rendere.
Dir ch'all'inizio mi fu indifferente!
Una volta Le dissi anche un'ingiuria,
ma con Lei iniziavo a sentir goduria.
Fu una notte, una vision struggente
Che mi rivelò quello che provavo
senza che prima me ne fossi accorto:
in sogno d'estate l'animo morto
risorse mentre a lungo La baciavo.
Mi svegliai sconvolto, urlai il nuovo amore;
nessun sentì il lamentoso rumore,
tranne l'anima di nuovo nutrita
del sentimento che sol da la vita.
Mi chiedo: ma perchè L'amo alla pazzia?
Non è che com me gentil più d'altre sia;
non L'incontro mai al di fuor di scuola;
è bella, ma non è che sia la sola.
Dal Suo modo d'esser son catturato
ma alcunché conosco del Suo privato:
c'è qualcosa che l'inquieta? Ha un sogno?
Cosa fa? Cos'ama? Di che ha bisogno?
Non so cosa pensa di mia esistenza,
di sicur lo stesso di mia parvenza,
sia per di splendor Suo l'abbondanza
che per in ogni cosa mia mancanza.
Com con altre non ho speranza:
perchè dunque il mio sentimento è a oltranza?
Sembrerebbe insensato e innaturale
sentimento che provo, irrazionale.
Ma non è forse questo'l bello dell'amor,
d'attrarre senza mostrar proprio motor?
L'importante non è d'amor motivo
ma che questo mi faccia sentir vivo.
A poetar di Lei iniziai da quel giorno,
ciò divenne di giornata contorno,
modo per risollevare il morale
che distrugge amor, feroce animale.
Come facean alla corte del reame
i trovatori cantando di lor dame,
son triste per l'impossibil legame,
gioisco potendo ammirare Suo carname.
Per poetar è buona ogni situazione,
basta che venga l'illuminazione.
Al comporre unica limitazione
è ch'è Sua vita la mia ispirazione.
Non è tuttavia un gran impedimento.
Il primo pensier all'albeggiamento,
l'ultimo pensier quando m'addormento:
che non pensi a Lei non passa un momento.
Quando non ho particolari spunti
dalla giornata appena andata in porto,
notte ne fornisce d'interessanti
su aspetto, stato, desir o rapporto.
E ritengo sia talmente stupenda
che se non vifoss'io, ma un poeta degno
a declamar di Lei senza ritegno,
s'accosterebbe a belle di leggenda.
Questo sarà anche un bel componimento
che esalta madama in ogni momento
ma certamente non sono versi d'autor
che posson descriver tutto il Suo splendor,
Perchè, come disser altri in passato,
non può il sol semplice terren parlato
esprimer qualcosa che non è umano
come este donne che il ciel evadono.
È stata inviata a svegliare noi umani
questa che vien d'Aldilà dei Balcani.
Lo spento genio illumina Sua luce,
mentre scrivo la penna mi conduce.
Chi ha letto con pazienza provata
è normal che questa domanda si faccia:
chi è la ragazza tanto bramata?
Un indizio: è in quarta, sezion acca.
Non riesco più a tener per me esto peso,
basta, una decision ho appena preso:
mi libero del fardel c'ho addosso,
ch'andar avanti così più non posso.
E davvero la più tenera del mondo,
conquista tutti col suo far giocondo,
è graziosa, rossa, sulla ventina,
il Suo nome è ... Cristina.
Ora'l vostro segreto ammiratore,
diventato grazie a Voi musa autore,
chiede alla Signora solo un favore:
ignorate'l nom del compositore.
Ma non cercate neanche di scovare
chi si nasconde dietro l'adulare
perchè non riesce a rivelar il suo amor
per timidezza e di sofferenza timor.
Ma vorrei veramente, nel caso in cui
scopriste l'autor del componimento,
che non cambiaste quell'atteggiamento
tanto aggraziato che tenete con lui.
Vi offro il risultato del mio scrivere
ma sappiate: non ho alcuna pretesa,
se non quella di far a Voi piacere
e che con me non facciate l'offesa.
Oggi, domani e oltre, fin quando
il genio poetico avrò esaurito,
scriverò versi da Voi ispirato,
sperando di toccarVi nel profondo.
Potrei continuar così all'infinito,
mi fermo, sperando abbiate gradito.
Solo un'ultima cosa dirVi bramo:
Te iubesc, I love you, je Vous aime, Vi amo.
Si congeda così chi si sollevò,
colui che Vi'nfin'amore rivelò.
Rileggete ultima frase, è un consilio:
scoprirete chi sono, v'è un ausilio.
12345678910
l'autore Kevin Fin ha riportato queste note sull'opera
Il mio primo componimento nato quasi per caso una notte per aver trovato due versi endecasillabi in rima baciata, io ferrata mente scientifica che poco prima odiava la poesia. Ah, l'amore...
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
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