Il vento del maestrale mi sorprende
seduta ai margini di un fiume in piena,
colgo sulla riva pensieri ricoperti di nebbia,
un alito leggero e freddo li porta via
mutando il mio sentire.
Corre il fiume mesto e silenzioso
ad abbracciare con le sue foci il mare
troverà la sua pace in quell'immensità salina
di cristalli lucenti e conchiglie argentate.
Mi sdraio, accarezzata dall'impetuoso eco che fischia,
che bolle come mosto
nell'acqua cristallina,
sul mio viso l'espressione gaudente
di chi non smette di sognare
trasformando il banale in vibrante poesia.
Mi desta il movimento lento di una carezza,
della sua mano calda,
del suo bel viso che mi sorride,
dietro gli occhi assonnati
"che dichiarano per me ancor amore."
Fresco il profumo del muschio
evapora nel calore di una passione,
nel sentimento che prende forma,
nel movimento soave
"delle sue dita sul mio corpo che vibra."