A mezz'ora di mare
dal ponte di città
lì è l'isola.
Una landa di terra invitante
con alberi,
ombra
e cicale.
D'estate, la calda estate del sud,
si riempie di turisti,
bagnanti locali che vengono
solamente
per le vacanze balneari.
Non c'è acqua dolce qui,
le piante e gli insetti
si nutrono di pioggia e di umidità.
Eppure il verde è vivace
e le cicale rumorose
come i bambini che corrono
liberi
sulla lunga spiaggia.
Se dovessi dare il mio nome a qualcosa,
direi che l'isola mi rassomiglia
accogliente nelle intenzioni,
assetata nelle membra che
si tuffano in mare
cercando l'anima
che dia senso alla vita.