Una plumbea atmosfera regnava
In una terra riarsa e deserta ed il cielo
Cupo non accennava ad un pianto
Non una lacrima scese
Su quell'arido suolo che inerme
Subiva la mano di un dio più grande e crudele.
Una lacrima nera solcò il pallido
Suolo e come pioggia cadde l'inchiostro
In piccole gocce sgombrandolo
Dall'immane peso soppresso dal tempo
Così nacque una poesia, desiderata ed attesa
Figlia dell'anima e della sua crescita.
Voglia di piangere per la mia terra,
Un piccolo foglio causa di mestizia, dolore e sofferenza.
L'esilio concluso è stato per l'animo uno strazio,
Voglia di piangere lacrime gaie.