C'era tale poesia
in quelle parole non dette!
Udivo tanta dolcezza
nei gesti sbiaditi
che la mano d'Egli
compiva.
Il profumo aspro
che serpeggiava fin
nel mio cuore,
sussurrava più parole d'amore
di quante la realtà
vedesse,
alle mie orecchie fini.
Non si poteva chiamare amore,
no,
si chiamava poesia
pura armonia tra corpi
e anime
e sensi.
E io ne ero cantante
mentr'Egli
ne diveniva Musa,
sogno e realtà.
E io morivo,
morivo
della mia stessa poesia.