Quando un re affonda le sue mani nell'oro sa che non potrà avere nemmeno una stella.
Tra le flebili braccia di un inverno dal tepore acre, il mio stanco pensiero corre sàpido al tuo respiro lontano.
Un trepido mare che sgorga imperterrito sopra l'immane gioco di me e te.
Porta l'azzurro veliero un domani incerto
tramutarlo presto,
il sentiero.