Mi guardi e non comprendi.
Io padrone del mio mondo
fatto di silenzi che parlano
al cuore di chi conosce amore.
Mi fermo, perso lo sguardo
in un punto lontano, la foglia caduta
mi è amica, mi guarda, non mi giudica.
Se piango e mi ferisco, non provo dolore;
il corpo mi è estraneo, fardello pesante.
La mente si ribella e vola oltre le sbarre
di questa prigione che la vuole legata
a filo spinato che lacera i sogni,
rallentando i sensi.
Mi guardi e non comprendi
e l'anima urla con forza disperata
quando il mio sguardo non incontra il tuo
e intanto canto una musica muta
che è eco nella mia prigione
e dipingo immagini che tu non sai vedere
e rido, rido, rido e provo pena
per te che guardi e non comprendi.