Un giorno incontrai l'amore.
Udii lo scricchiolare dei suoi passi.
Mi disse che aveva intrapreso un viaggio lisergico,
lungo il fragile ponte della realtà.
Mi disse che aveva visto il mondo.
Mi disse che era stanco.
Mi raccontò di essersi librato su volatili pensieri,
di essersi bagnato da tempeste di lacrime,
di aver ruggito nel cielo delle sere d'estate;
di aver sorriso tra due anziani
che facevano l'amore con i loro silenzi;
di aver sorriso guardando un padre
che vede, per la prima volta,
il suo nome sulle labbra del bambino.
Mi raccontò di essere stato nei boschi,
dove regnano i mandorli,
in cui le vergini giocano a smarrire il proprio nome.
Aveva girato il mondo.
Aveva corso, sfiorando a malapena alcune vite.
A volte tornava dai più sordi,
spesso in primavera,
quando le"pupe" decidono di volare.
Conobbe parecchie persone...
Osservò parecchie cose...
Spezzò parecchie vite...
Ma improvvisamente fermò il suo racconto.
Mi disse: "Sono stanco, ma non deluso..."
L'attimo seguente riaprii gli occhi.