"Rimbocco le lenzuola di cartone,
mentre lo scirocco mi sussurra
che battono ancora ali di falene.
Siedo sul prato,
ascolto la libertà,
condivido l' immenso
con gli occhi di un randagio,
contempliamo, insieme,
le lacrime dell' universo
che bagnano di stupore
le notti d' estate.
Incrocio il mio sguardo
con quello di un passante,
vedo un attimo di compassione
che fugge via dal mio tempo,
che fugge via da me...
divento il commensale
delle briciole del suo disprezzo.
Sapendo che domani
lotterò con i gatti;
sapendo che domani
conserverò il profumo di un pazzo;
resto qui,
cercando di intonare
il cantico delle cicale;
godo ancora del battito,
e ne gioisco...
penso a quella larva
che c'è in ognuno di voi,
che siede sulla seta ma non vola,
e invidia quelle ali
che fanno da contorno,
solo ai pensieri di un vagabondo."