I cassetti riaperti parlano,
snodano parole scomposte
disordinate
raggomitolate e rinchiuse
in angoli nascosti
di memoria e di cuore.
Così come questa scatola
che ha quasi la mia età
nel cassetto ritrovata.
La spolvero
e la stringo tra le mani
e con lei
stringo magone e ricordi.
Piano apro il coperchio metallico
che un dì conteneva biscotti
a riscoprirne i colori
che tu custodivi
a toccare lievemente
i fili e gli splilli
che bucano dentro
a rendere indolore il fuori
Niente è stato spostato.
È tutto come hai lasciato,
come reliquia da adorare.
Colori da te sistemati
in modo premonitore
come se sapessi
quali oggi mi sarebbero serviti.
Il bianco a ricucire il vuoto,
il blu a ricucire la pace interiore,
il verde a ricucire la fiducia,
Il rosa a ricucire i sogni,
Il nero a ricucire la rabbia,
per respingere i piedi in testa...
... Il rosso a ricucire il cuore.
Manca però un colore che non esiste:
Il colore
per ricucire la tua assenza
impossibile da ricucire.