Navigo nelle tenebre senza fari,
barlumi di luce o appigli.
Ad un tratto il mio sguardo ti coglie,
figlia mia,
assopita.
Piccolo fiore, troppo presto infettato da crudele gramigna.
Mi strappi un sorriso,
mi offri un riparo,
mi indichi la via.
Ignara di quanto mi doni, abbandonata al sonno,
forse sogni di condurre un viandante al di là delle tenebre,
in un mondo fiabesco,
luminoso,
inconsapevole di brutture.