Nulla ritorna
tutto si trasforma
e seppure io
sia condannata -a non morire-
viaggio nell'aria, mia sorella,
che fresca e gioiosa
mi porta in alto
da mio padre il cielo
-bianca nell'azzurro-
Dopo un viaggio
senza limiti
un giallo, immenso calore
con l'istintiva cattiveria di chi è superbo
-perchè il cielo gli appartiene-
mi rimanda a mia madre,
la terra,
che non potendomi accogliere
inconsistente e bianca,
mi assorbe fresca e trasparente
ed io, felice di incontrarla,
entro in lei e la disseto...
Il peccato più grave mi trasforma ancora
e per sempre la mia trasparenza
è il pianto del mio candore.