Gli hanno teso un agguato
e lo hanno picchiato
perchè secondo loro non sono normali
le sue tendenze omosessuali.
Un dubbio ora mi assale,
ognuno, a modo suo, si considera normale.
In fondo quale sarà
questa normalità.
Tutti siamo pronti quel vile gesto a condannare.
Se poi una colpa c'è, voglio ricordare,
non è a lui da imputare,
è la natura che non si è saputa regolare.
L'amico tuo ti dice, voglio cambiare.
Tu pensi subito: "Accidenti, questo non è normale".
Approfondisci, poi, il tuo pensiero,
anche se per te rimane sempre un bel mistero.
"Amico caro, se quello che vuoi fare,
meglio ti farà stare,
non sarò certo io a condannare.
La vita tua a te appartiene, chi sono io per giudicare".
La diversità è da tempo ormai che avanza
e spesso si fatica a riconoscerne la differenza.
"Comunque sia, te lo già detto,
io ti rispetto.
Se poi il mio pensiero vuoi sapere,
io preferisco con una donna una famiglia formare
e dei figli da lei poter avere,
ricordandoti di disprezzare,
sempre, però,
quei vigliacchi che quello hanno aggredito io non smetterò".