Ti considero così come si dice...
La mia musa ispiratrice
Cosicché dipinsi i quadri e lasciai le immagini
Che attraversarono l’eternità della storia
Io figlio d’un vento che ha voluto soffiare
Sulle tue vette e al di là del mare
Non posso più dire di non aver memoria
Nei trascorsi d’imperiosa ascesa
Trovai la strada e il suo sentiero di marcia
Eri la runa d’un guerriero indo-ario
Immortale in riposo sui prati del Walhalla
Eri il pensiero vivente d’un Lama
Che percorreva le alture dell’Himalaya
Sei stata la sposa del soggiorno d’ Oriente
Nei colori accesi di ogni mia vita
Ti ho perso nella guerra del tramonto d’Occidente
E nell’anima sconfitta dell’Europa ferita
Oggi più niente mi svela i tuoi sogni
Che come oscuri presagi mi sorvegliano invano
Tra le stelle io guardo non solo da sveglio
E ti cerco in un cielo fin troppo lontano.
(Primavera 2003)