Fantasmi di città
nel sottosuolo dell'umanità,
col sangue alle caviglie
i tendini recisi
dei martiri, dei miseri...
dispersi,
lungo orizzonti d'immaginazione,
irraggiungibili,
destinati al ritorno,
come anche,
questo delirante spettacolo
come anche,
questi uomini intrappolati in fitte ragnatele intessute
con le mani del potere,
con le loro stesse mani,
sempre da sempre troppo umane
per poter vedere -
la loro stessa tomba
un'antica nostalgia.
Fantasmi di città immaginarie
nel deserto fattosi anima
del bambino,
dell'adulto mancato... di un capolavoro-