numerosi
senza nome come formiche
nascono e muoiono in un battito d'ali
bevono acqua innaffiata col petrolio
e restano sospesi come foglie in autunno
sgozzati per un diamante
e poi vomitati in prima serata
per pulire una coscienza troppo infangata,
ma ci guardano con occhi tristi
e con ossa sporgenti
mentre sorseggiamo vino
e parliamo di filantropia
riscaldati da termosifoni roventi,
con gli sguardi da vincenti
e gli occhi da perdenti.
numerosi
senza volto come in un carnevale triste
dove le maschere sono cucite addosso
e finiscono a dormire dentro un fosso,
senza una croce né un fiore
senza il ricordo di un amore
con il ventre pieno di nulla
e con la terra a far da culla
ci sorridono con pietà
e non si aspettano carità
da noi abitanti del mondo facile
che conosciamo la bulimia
e siamo felici nella monotonia.
numerosi
con volti profondi
dentro villaggi nauseabondi
in fila per un farmaco al veleno
senza neppure voglia di guardare il cielo
cercando il domani nella spazzatura
come angeli dalla pelle scura
cantano con voci soavi
in un girotondo di bambini soldati
con gli occhi insanguinati
prima ancora di esser nati
ma in silenzio ci guardano
accarezzati dal vento come i campi di grano
mentre li osserviamo cadere senza tendere la mano.