L'aria punge il viso e le mani
ma la casa è là che mi aspetta
-ritornare...-
Il fuoco acceso,
il muro bianco che si avvicina
e dietro quel muro un sorriso
che mi somiglia
-ritornare...-
ancora ad esser figlia
La strada che sale e nascosto
dietro l'edera il cancello,
lo aprirò e scenderò come sempre,
a cercare quello che mi manca,
equilibrista in bilico sul filo della vita
Si fa più veloce il passo
anche se sono in salita
si fa profondo l'affanno
e cerco dietro le tende il calore
di una luce accesa,
le lacrime che ho lasciato
quando sognavo di volare via
e quando me ne sono andata,
casa mia...
E mi punge un ricordo il cuore
e la lama tagliente di un dolore,
raccolgo frammenti di specchi rotti
-ritornare...-
Quanto vorrei,
tu che esisti solo nei sogni miei
Mi punge il freddo di un inverno
mentre sfuma una presenza,
primavera sul treno senza ritorno,
mi accarezza gelido,
il vento dell'assenza...