vuoi davvero cancellare i ricordi
o solo quelli che ci hanno fatto cambiare
i mie occhi li hai spezzati da tempo
scavati, tranciati, incatenati ad un altare.
ho contato i secondi in cui non mi hai parlato
e ho tradito i tuoi sogni per sentirmi un eroe
ma la mia coscienza mi rimpiange ogni sera
mi racconta di mani fredde che si sciolgono al sole.
così ho visto nostro figlio mai nato
giocare su un prato a rincorrere i sogni
calpestato da un affetto di vetro
giocato coi dadi in una notte di pioggia
e ho perduto il tuo sorriso in un bosco
fatto di candele che non lasciano fumo
dove un bimbo dagli occhi di ghiaccio
mi ha indicato la strada per non ritornare
lungo un sentiero cosparso di vento
che mi sussurra parole che non riesco a cantare.
e arrivati al molo degli zingari tristi
una ragazza sta seduta sopra un sasso
sta guardando da tre inverni verso il mare
ha imparato ad aspettare senza parlare
e i miei incubi prendono vita
più forti dei sogni ancora da realizzare
troppo grandi per un cuore di cristallo
troppo puri per poterli afferrare,
ma se guardo indietro vedo solo due ombre
una storia ingarbugliata da non raccontare
come tante e come nessuna
da attaccarsi al collo
come un cappio o come un portafortuna.