Non so più capire dov'è il margine della follia
nascosta dietro sorrisi che pungono come spine,
le sento e non capisco,
o forse... non voglio capire.
Accarezzano l'anima e poi la mostrano nera al mondo
davanti agli occhi increduli
di chi ha creduto in loro senza veli.
Pregano dio... ma solo per se stessi,
lo innalzano con le parole
e poi trafiggono il loro prossimo
con ipocrisia generata da falsità
che non parla e non ride
fatta solo di gesti robotici
senza cuore nel petto.
Si fonde tra le mani
la consistente struttura,
anni di lavoro crollano
come palazzi in preda ad ictus cerebrali.
Mi riprendo me stessa,
forse farò di nuovo gli stessi errori
ma dentro sarò libera
libera di gustarmi la vita
non il sapore amaro del loro alito pesante.
Ora vedo, guardo, osservo,
le bende sugli occhi scivolano leggere
sul pavimento lucido, pulito
che mai ha visto tante verità.