E per un attimo
Ho creduto di essere dio
Ho creduto di essere invincibile
E li guardavo... gli altri...
Puzzavano di "normalità"
Allontanavo il loro
Opprimente credo
Che mascherava la mia Natura
Reprimeva i miei istinti.
Fagocitavo
Ogni loro ipocrisia
Urlando come una bestia
In preda alla pazzia.
Ho vissuto nel sogno
E poi nell'ebbrezza
Che del sogno
È sua coscienza.
Sarebbe stato meglio
Tornare a fissare
La mia immagine
Riflessa su di te
Annusando la vita
per coglierne il significato.
Invece ho preferito
Demolire ogni senso
Frantumando in mille pezzi
Quello specchio in cui
Tu riuscisti a scorgere
Solo l'ombra della mia luce