Serra le mani
consolanti
sull'incavo
del tempo sognante,
smuovi gelo
brinante il fiato
ammutolito.
Ti prego, donna gentile
offriti in sguardi
di sole,
sia raggiante l'umore
per tutte le primavere
volte a sbocciare
pure su solitari prati
e pronuncia
parole come petali
esultanti la vita.
E sarà festa
ogni nuovo viaggio libero
fra viali sfumanti ore
che volgono
a lievi ondeggi
di vento felice
mentre camminiamo
sorprendendoci, donne amate
senza paure d'ipocrisie,
alla rinata luna
riflessa sui nostri corpi.