In bocca fango
fango nel sangue
ginocchia rotte
eppur rimango
ad accogliere bastoni
ferro e legno
gelo e fuoco
fino a scavare
solchi di umana forma
nella tomba, viva
fino a che la terra
ferma mi rigetta.
Crudele, penso,
poi rinvengo
non ancora, ora
è tempo per me
di avermi
di volermi
rigenerarmi da qua
dove semi giacciono
inermi per sempre
io sono l'eccezione
che da frutto si fa fiore.
Rinasco ruggendo cosciente
che si cresce un po' morendo.