Mi confondo nel clamore della città
che lentamente socchiude i suoi occhi antichi
in una notte blu castigliana
e non noto più semplicemente gli alberi
ancora nudi sul viale del ritorno
Ho lasciato per strada il mio occhio comune
Una melodia soffusa
pizzica le segrete corde dell'anima
solleticando la fantasia
iridea dell'esistenza
L'eruzione della mia poesia interiore
cattura il movimento della penna
che confeziona l'ispirazione
con fiocchi d'organza
E bacio la vita sulle labbra carnose
dell'intima scoperta
della propria unicità
in un universo di individualità