Ad Te, devote,
Profe, in genu flexio, palmae,
virga tuarum exponor,
regenerans corde.
Meis paenitentia absolvens,
testuatiis verba:
"Egor, te absolvo."
Te, Profe, Vobis,
habuere
gratias mei corde.
Tua dextra, palma
vulgo,
basium devote.
A Te, devoto,
porgo le mie mani
per la mia intemperanza,
Professore,
e Ti chiedo perdono.
Sento il tuo bene,
mentre, con amore
al tuo onere assolvi;
poi mi dici:
"Ora, puoi alzarti."
Sento, nella promessa,
l'impegno
all'autocontrollo.
Obsequor, profe;
sulla Tua destra poso
il mio bacio,
devoto.